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      47] l'oggetto, a cui tendono, poichè la luce dell'attenzione rischiara un solo oggetto, lasciando gli altri oscuri. Servono parimente alle menti più elevate, perchè hanno acquistata l'abitudine di scorrere rapidamente su molti oggetti in una volta, ed hanno la facilità di far contrastare molti sentimenti parziali gli uni cogli altri, cosicchè il risultato, che è l'azione, è meno pericoloso ed incerto.
      Egli è dunque di somma importanza la vicinanza del Delitto, e della Pena, se si vuole, che nelle rozze menti volgari alla seducente pittura di un tal delitto vantaggioso, immediatamente riscuotasi l'idea associata della Pena. Il lungo ritardo non produce altro effetto, che di sempre più disgiungere queste due idee, e quantunque faccia impressione il castigo d'un delitto, la fa meno come castigo, che come spettacolo, e non la fa, che dopo indebolito negli animi degli spettatori l'orrore di un tal delitto particolare, che servirebbe a rinforzare il sentimento della pena.
      Un altro principio serve mirabilmente a stringere sempre più l'importante connessione tra il misfatto, e la pena; cioè, che questa sia conforme quanto più si possa alla natura del Delitto. Questa analogia facilita mirabilmente il contrasto, che dev'essere tra la spinta al delitto, e la ripercussione della pena, cioè, che questa allontani, e conduca l'animo ad [pag. 48] un fine opposto di quello, per dove cerca d'incamminarlo la seducente idea dell'infrazione della Legge.
      ViolenzeAltri delitti sono attentati contro la persona, altri contro le sostanze.


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Dei delitti e delle pene
di Cesare Beccaria
1764 pagine 84

   





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