53] produrre lo stesso effetto, che la morte naturale. Parrebbe dunque, che i beni tolti al reo dovessero toccare ai legittimi successori, piuttosto che al Principe; poichè la Morte, ed un tal Bando sono lo stesso, riguardo al corpo politico; ma non è appoggiata a questa sottigliezza l'ingiustizia, che oso attribuire alle confische dei beni! Se alcuni hanno sostenuto, che le confische sieno state un freno alle vendette ed alle prepotenze private, non riflettono, che quantunque le pene producano un bene, non però sono sempre giuste, perchè per esser tali debbono esser necessarie, ed un'utile ingiustizia non può esser tollerata da quel legislatore, che vuol chiudere tutte le porte alla vigilante tirannia, di cui gli ordinarj pretesti sono il bene momentaneo, e l'esterminio futuro, la felicità di alcuni illustri, e le lacrime d'infiniti oscuri. Le confische mettono un prezzo sulle teste dei deboli, fanno soffrire all'innocente la pena del reo, e pongono gl'innocenti medesimi nella disperata necessità di commettere i delitti. Qual più tristo spettacolo, che una famiglia strascinata all'infamia, ed alla miseria, dai delitti di un capo, al quale la sommissione ordinata dalle Leggi, impedirebbe il prevenirgli, quand'anche vi fossero i mezzi per farlo!
Dello spirito di famigliaQueste funeste, ed autorizzate ingiustizie furono approvate dagli uomini anche più [pag. 54] illuminati, ed esercitate dalle Repubbliche più libere, per aver considerato piuttosto la Società come un'unione di famiglie, che come un'unione di uomini.
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