Conclusione.
Conchiudo con una riflessione, che la grandezza delle pene dev'essere relativa allo stato della Nazione medesima. Più forti, e sensibili devono essere le impressioni sugli animi induriti di un popolo appena uscito dallo stato selvaggio. Vi vuole il fulmine per abbattere un feroce Leone, che si rivolta al colpo del fucile. Ma a misura, che gli animi si ammolliscono nello stato di Società, cresce la sensibilità, e crescendo essa, deve scemarsi la forza della pena, se costante vuol mantenersi la [pag. 104] relazione tra l'oggetto, e la sensazione. A misura che le pene divengono più dolci, la clemenza, ed il perdono diventano meno necesarj: Felice la Nazione, nella quale sarebbero funesti!
Da quanto si è veduto finora può cavarsi un Teorema generale molto utile, ma poco conforme all'uso, Legislatore il più ordinario delle Nazioni, cioè = perchè ogni pena non sia una violenza di uno, o di molti contro un privato Cittadino, dev'essere essenzialmente pubblica, pronta, necessaria, la minima delle possibili nelle date circostanze, proporzionata ai delitti, dettata dalle Leggi.
FINE
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