In Italia, bisogna ripeterlo, quante città altrettanti differenti interessi: altrettanti uomini chiamati a rappresentarli: conseguenza di ciò, i così vari aspetti sotto i quali lo stesso fatto si presenta, a così diversi sistemi conformato.
Resi da un mezzo secolo di tanto più facili i modi di pubblicità in Europa, più misteriosa ed oscura divenne la storia della nostra penisola. Non e ancor un anno, ed i nostri governi soli godevano il privilegio d'appellarsi alla pubblica opinione per mezzo della stampa. Il patriota, il liberale, l'onesto cittadino, che osato avesse contraddire la falsità della polizia austriaca rischiava la prigione, e correa pericolo di cangiare il domestico focolare con la paglia ed il pan nero.
Le nazioni straniere, la Francia, l'Inghilterra, e l'Allemagna liberale ben lo sapevano in qual conto di verità tener si dovessero gli scritti di coloro, ai quali era permesso parlare di politica in Austria; ma se rifiutavano prestar credenza a quelle opere, non perciò potevano dessi formarsi una precisa idea di quanto nella penisola accadeva; i testimoni sinceri ne mancavano. Chi meglio conoscesse la condizione d'Italia era senza dubbio colui che se ne confessava all'oscuro; mentre chi se ne credeva informato dalla lettura di quei libri, tener dovea per veri fatti assolutamente falsi, e per equi i più iniqui giudizi.
Il mistero che ravvolgeva la quistione italiana divenne ancor maggiore all'apparir d'un'ombra di libertà per la stampa: quando i diversi interessi che di nascosto agitavano gli animi trovaronsi ad un tratto in aperta opposizione.
| |
Italia Europa Francia Inghilterra Allemagna Austria Italia
|