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      Quest'ultimo era il marchese Guerrieri di Mantova; il primo fu mandato dalla città di Como. Qualche milanese avendo voluto rimproverare una tal scelta a dei cittadini di Como, risposero questi, che ben sapevano qual fosse il modo di pensare del loro incaricato; ma che per esser ammesso a sedere ad un governo qualunque bisognava pur aver pratica negli affari, e che quantunque a Como si avria potuto ritrovare moltissimi uomini atti alla bisogna, pure nessuno ne aveva date le prove come il Rezzonico. Il governo provvisorio contava pure gran numero di segretari e sotto segretari tutti di differente sentire: tutti aventi la lor parte d'influenza e di potere. Uno de' quali era il Mauri, distinto scrittore: uomo di senno, di talento, onesto e probo cittadino, era ignaro degli affari, privo della conoscenza degli uomini, come della politica, non di carattere fermo. Gli si affidò la redazione degli indirizzi e degli ordini del giorno, ecc., sicchè egli stesso ebbe a chiamarsi il poeta della truppa. La parola era spiritosa, ma triste. Questo fu tutto il partito che quel governo provvisorio seppe trarre da un uomo di talento e di spirito elevato.
      Correnti era collega di Mauri. Giovane intelligente, imbevuto del socialismo francese e della filosofia allemanna, era da qualche anno il vero sostegno della Rivista Europea: raccolta mensile fondata sotto gli auspici di una aristocrazia milanese. Aveva dessa prodigati segni i più graziosi di simpatia allo spiritoso scrittore, che le assicurava una specie di letteraria iniziativa.


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L'Italia e la rivoluzione italiana
di Cristina di Belgioioso
Remo Sandron
1904 pagine 169

   





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