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      Non sì tosto i nobili fondatori si trovarono al potere, vollero che il Correnti occupasse presso loro un posto secondario in apparenza, in realtà di somma importanza. Presentato dai giovani signori, ai quali aveva servito da lungo tempo d'oratore, di scrittore, nella sala del consiglio, i membri anziani del governo provvisorio lo ammisero a continuare l'impiego sotto il loro patrocinio. Correnti repubblicano era in intima relazione con tutti gli organi del partito repubblicano in Italia. Avezzo a non discutere giammai la sua opinione - la teneva buona, né temeva palesarla sia per fatti, sia con articoli.
      Non si calcolarono tutti questi inconvenienti, quasichè fossero di niun rilievo. Correnti repubblicano s'accorderebbe nelle sue massime con quelle di Guerrieri e di Anelli. Quanto al suo umore indipendente si reputava ciascuno capace di vincerlo; mentre egli ben si prometteva guadagnarsi un ascendente sui suoi colleghi non solo, ma ancora sui suoi superiori(5). Sarebbe troppo lungo il voler qui enumerare tutta la caterva di sotto-segretari, ed impiegati subalterni che ingombravano le sale del palazzo Marino. Mi basti il dire, che certe raccomandazioni valevano ad aprire l'adito ad ogni e qualunque impiego, e con un po' di astuzia, facile riesciva l'acquistarsi nella amministrazione una autorità pari a quella dei funzionari i più alto costituiti.
      L'organizzazione del governo lombardo era per sè stessa incompleta. Il governo provvisorio rappresentava il sovrano: sotto di lui nessun ministro responsabile, che si partisse i differenti rami dell'amministrazione: non una rappresentanza nazionale, che esercitasse il potere legislativo.


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L'Italia e la rivoluzione italiana
di Cristina di Belgioioso
Remo Sandron
1904 pagine 169

   





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