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      I paduli che bagnano da un lato le mura di Mantova, vi formano un vero lago di acque stagnanti: un uomo in piedi vi entra sino a mezzo il corpo. Là in queste acque, senza poter stendere le loro membra irrigidite e per la febbre addolorate, e senza che un tal sagrificio alcun vantaggio all'armata Lombarda apportasse, si lasciarono i Toscani per otto giorni consecutivi pretestando un blocco, che non esisteva che dalla parte del lago; da ogni altra parte si poteva liberamente entrare e sortire da Mantova. Quanto al valoroso battaglione di Pisa, che seco portava al campo le speranze di una intera generazione, avuto ordine di difendere la posizione di Curtatone, fu abbandonato solo alle prese con una intera divisione nemica e ne sostenne il fuoco per otto ore continue: i tardi soccorsi mandati da Carlo Alberto trovarono un mucchio di cadaveri. Non avvi persona che lo ignori.
      Napoli promise di mandare una forte armata in Lombardia: fu l'entusiasmo d'un concitato popolo, che non lasciò mancare alla data parola quel Governo. Ognuno sa quale orribile catastrofe rimise quel re in tutto il suo potere e gli facilitò il richiamo delle sue truppe, ma ne è forse ignota la causa, sì che generalmente l'impazienza del partito repubblicano se ne incolpa. Se questo partito nel Regno di Napoli esiste, egli certamente non prese parte negli ultimi torbidi. Già da gran tempo era quistione di riforma nel reale statuto: la pubblica opinione per una sola camera altamente si pronunciava. Pronti a radunarsi, i Deputati segnarono una petizione, che il loro desiderio esprimeva di veder lo statuto reale riformato giusta il voto unanime della popolazione.


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L'Italia e la rivoluzione italiana
di Cristina di Belgioioso
Remo Sandron
1904 pagine 169

   





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