Però tale accoglienza meravigliò ciascuno: gli uomini del partito Costituzionale presero sospetto del Governo Provvisorio; sospettarono i repubblicani dello stesso Mazzini. Erano mal fondati questi sospetti, e per la corta durata delle buone intelligenze fra i rappresentanti dei due partiti, se ne convinse ognuno. Ai primi sintomi di tal freddezza i repubblicani attorniarono Mazzini; che a lor capo tacitamente accettarono.
Il partito repubblicano si condusse con prudenza maggiore, di quanto generalmente si pretenda: Mazzini nel suo giornale l'Italia del Popolo non mai s'oppose all'unione della Lombardia col Piemonte; il mantenimento della real promessa soltanto pretendeva; il diritto pel popolo Lombardo, che la sua sorte a guerra finita si decidesse, reclamava; acquistata l'indipendenza si unisse al Piemonte la Lombardia, ma allora soltanto si pronunciasse il popolo: e dopo matura riflessione adottata venisse una forma di Governo adatto rendere una e libera l'Italia; questo voleva.
Il partito repubblicano in due si divideva: Mazzini era capo del partito unitario: lo era del federalista, Cattaneo illustre scrittore ed economista profondo. Era ardente voto dei primi l'unità della Penisola; non potevano perciò parlare a nome di una sola Provincia: che uniti i rappresentanti di tutti i popoli d'Italia a maggioranza di suffragi la nuova forma di governo si scegliesse, costantemente chiedevano. La differenza fra i due partiti repubblicano e realista era questa. Volevano i costituzionali al Nord dell'Italia uno stato possente: un Regno dell'Alta Italia, al quale si sariano uniti gli altri Stati Italiani sino a formare un'Italia sola: avrien perciò profittato d'ogni occasione loro offerta si tosse.
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