(12) Le inconcepibili marce e contromarce comandate da questo generale fecero ben tosto gridare al tradimento. Narrerò uno solo dei fatti, di che il generale Allemandi s'incolpa.
A qualche miglia dal lago di Garda sulla strada che mena da Venezia a Milano, sorgeva il villaggio di Castel-Nuovo. Nei primi giorni d'aprile alcuni soldati della colonna vi si erano ritardati: sorpresi alla notte da lui corpo nemico due volte maggiore dovettero alla loro bravura ed al loro sangue freddo la salvezza: in buon ordine si ritirarono. Restava il paese: vollero gli Austriaci sfogare tutta la rabbia, contro quei poveri abitanti. Al rumore delle fucilate, e del suonare a martello ben si avvidero i loro fratelli, sulle rive del lago di Garda acquartierati, che nelle vicinanze di Castel Nuovo ardeva la zuffa. Il generale cedette alle loro istanze: ordinò si mandassero dei rinforzi. Tutti in un lampo si radunarono: ognuno voleva partire. Si loda il loro zelo: si dà l'ordine di marciare all'istante: un battello a vapore tradurre li doveva sino a qualche passo da Castel Nuovo. Questi volontari appartenevano la maggior parte a buone ed agiate famiglie: a vita comoda, e forse effeminata assuefatti, non avevan mai visto il fuoco dell'inimico: le dure ortiche del campo lor eran nuove: ma non per questo meno contenti: non meno impazienti di misurarsi una volta coll'oste odiata. Dato l'ordine, partono. Il battello aveva già guadagnato il largo: da lunge una striscia di rossa luce, che là era Castel-Nuovo, o più tosto l'incendio di Castel-Nuovo additava.
| |
Allemandi Garda Venezia Milano Castel-Nuovo Austriaci Garda Castel Nuovo Castel Nuovo Castel-Nuovo Castel-Nuovo
|