Tale concentrazione di poteri seguì col decreto del giorno 28 luglio del Governo Provvisorio, che nominò un Comitato di Pubblica Difesa nelle persone del general Fanti, dell'avv. Francesco Restelli e del dottor Pietro Maestri.
Le cure del Comitato furono particolarmente dirette a dare le più efficaci disposizioni: 1.° per raccogliere immediatamente tanto denaro quanto bastasse a supplire alle urgenze di guerra, in attesa della scadenza de' pagamenti prestabiliti dalle imposizioni già decretate dal Governo Provvisorio; 2.° perchè il buon servizio dell'approvvigionamento de' viveri per l'esercito e per la città fosse assicurato; 3.° perchè parimenti assicurata fosse la difesa militare della città e del territorio allora non peranco invaso dal nemico.
Mezzi pecuniari. - Perchè la cassa rimanesse sufficientemente fornita, e nell'impossibilità che la Zecca di Milano potesse in pochi giorni ridurre in moneta quegli argenti apportativi dai privati cittadini e dalle chiese che ancora stavano colà depositati, il Comitato di Pubblica Difesa richiese dal Governo Provvisorio, il giorno medesimo in cui entrò in funzioni, che un prestito straordinario forzato venisse imposto alla Lombardia di quattordici milioni di lire correnti. Questa imposizione venne ordinata mediante decreto dello stesso giorno, 28 luglio. Il prestito era ripartito per otto milioni sulla provincia di Milano ed il rimanente sulle altre provincie in proporzione della rispettiva ricchezza, da pagarsi in due rate; la prima per Milano il giorno 10, e per le altre provincie il giorno 15 del corrente agosto - e la seconda rata per Milano il giorno 25 e per le altre provincie il giorno 30 dello stesso mese.
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