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      Appena il Comitato entrò in funzione, ai Commissari straordinari già inviati dal Governo Provvisorio per sorvegliare quell'importante servizio, altri ne aggiunse perchè efficacemente concorressero allo stesso scopo; ordinò alle guardie nazionali a piedi ed a cavallo di scortare i convogli di viveri onde arrivassero alla loro meta, ingiunse a tutte le deputazioni delle comuni, sul cui territorio passavano i viveri, di prestare assistenza al loro invio, e nominò commissioni ed individui autorizzati anche a requisire mezzi di trasporto, affinchè ad ogni costo l'approvvigionamento dell'esercito seguisse regolarmente.
      Ad onta che qualche reclamo venisse ancora portato al Comitato di Pubblica Difesa, pure in generale si ebbero soddisfacenti rapporti intorno al servizio d'approvvigionamento, che nel resto fu bene assecondato anche dalle città per le quali l'esercito, ritirandosi, passava: e quando esso si trincerò sotto le mura di Milano, tutti i mezzi, tutti gli sforzi furono messi in opera per ristorarlo. Oltre le razioni ordinarie, a cui era obbligata la ditta De Santi e C., il Comitato ordinò a ciascun fornaio della città di apprestare cento libbre di pane da once 28,(26) fece distribuire razione doppia di carne arrostita, varie centinaia di brente di vino ed acquavita, formaggio, zigari ecc.; e sapendosi che l'esercito difettava di camicie, ne ordinò il giorno 3 agosto(27) la requisizione di 40.000, che in parte furono raccolte e distribuite ed in parte si stavano raccogliendo il giorno della fatale catastrofe.


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L'Italia e la rivoluzione italiana
di Cristina di Belgioioso
Remo Sandron
1904 pagine 169

   





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