Olivieri, fosse venuto ad esercitare in Milano.
Negli ultimi giorni di luglio il generale Olivieri arrivò a Milano, crediamo, coll'incarico del comando delle truppe in Lombardia, e fin d'allora fu detto che sarebbe stato nominato altro dei commissari reali che in esecuzione della legge d'unione col Piemonte, avrebbero esercitato il potere esecutivo in Lombardia, a nome del ministero di Torino. Restò in Milano qualche giorno ed, essendosi offerto di partire per Torino, a sollecitare da quel ministero, in nome del Governo Provvisorio lombardo, l'invio dei diciotto battaglioni di riserva, che già si dicevano designati a rinforzare l'esercito, se ne partì per ricomparirvi ben tosto, e precisamente, se la nostra memoria è fedele, il due d'agosto, apportatore del dispaccio, col quale veniva annunciato essere stati nominati dal ministero il generale Olivieri in commissario militare, il marchese Montezemolo commissario per le finanze, e Strigelli commissario per l'interno, sotto la presidenza del generale Olivieri. I commissari assumevano da quel momento tutti i poteri del Governo Provvisorio che veniva, a nome della legge d'unione col Piemonte, trasformato in consulta, siccome erano conservati i diversi comitati nella qualità di uffici consultori.
Sul fatto della rassegna dei poteri del Governo Provvisorio nelle mani dei tre commissari reali venne redatto processo verbale in concorso di questi ultimi e dei membri del Governo.
Così, cessando i poteri del Governo Provvisorio, cessavano pure di legale necessità anche i poteri del Comitato di Pubblica Difesa che li rilevava appunto da quello.
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