Le ha affidate alla protezione imperiale, il che torna lo stesso che averle avventurate all'arbitrio discrezionale del nemico. In Venezia si trova il prode general Pepe coi bravi Napoletani, che restarono fedeli alla bandiera italiana, non ubbidendo al richiamo dell'infame Borbone; lo stesso Carlo Alberto incoraggiò la diserzione, ed ora sacrifica brutalmente quei generosi alleati, consegnandoli all'Austria, perchè o li renda al crudele loro re, o ne faccia, essa stessa giustizia col rigore delle leggi della guerra! Vi è in Venezia un battaglione di volontari Lombardi e molti allievi della scuola d'artiglieria e genio di Milano, vi sono due battaglioni Bolognesi e varie migliaia di guardie nazionali Venete mobilizzate, vi è la marina Veneta così benemerita alla causa italiana. Chi crederà che il re dovesse così turpemente obliare le sorti di chi con tanta fermezza e valore ha finora difeso quell'inespugnabile baluardo dell'indipendenza Italiana? L'infame non esercita la sua autorità di re sulle province aggregate a' suoi antichi Stati, che per farne mercato, vendendole all'Austria. Ma questo non si compirà, lo speriamo per Venezia. - Venezia almeno resisterà, disconoscendo un armistizio da essa non acconsentito, un armistizio intrinsecamente nullo perchè iniquo, un armistizio incostituzionale perchè il re di proprio arbitrio, senza il concorso dei poteri costituzionali, non poteva cedere alcuna parte del territorio dello Stato. Resista la generosa Venezia, si mantenga, come ora è, viva e potente l'insurrezione nelle Valli Subalpine, e non tarderanno a sorgere giorni più avventurati per questa nostra cara patria!
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