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      Tutto il Piemonte e la Liguria, tutta la Romagna e la Toscana, si ridestano all'attuale, all'imminente invasione dello straniero. Le province da lui occupate con trepida ansietà attendono il segnale per inalberare di nuovo la bandiera tricolore. Gli emigrati giurano a migliaia che l'Italia sarà; e l'Italia farà i supremi sforzi per riconquistare la minacciata sua indipendenza, mentre con fiducia attende il possente soccorso della generosa nazione francese, che non avrà al certo inutilmente invocato. La questione che si dibatte è questione suprema di principî, ancor prima che questione Italiana. È una fase del gran problema se l'Europa sortirà dalla lotta che l'agita - democratica, o cosacca.
      Noi parliamo con questo scritto all'Italia ed all'Europa, non già allo scopo di fare inutili e troppo tarde recriminazioni, ma perchè serva di documento alla storia, perchè serva a gettar luce nella questione italiana, a rettificare i fatti che vediamo stranamente alterati dalla stampa straniera, forviata da chi ha interesse a travisare la verità a favore di questa vasta congiura che ogni giorno si ordisce a danno di tutti i popoli. Mentre la questione italiana viene discussa, e sarà forse risoluta, dalla diplomazia, è quanto mai necessario che se ne conoscano con scrupolosa verità tutte le fasi, tutte le intime cagioni. Della verità ed esattezza dei fatti narrati ce ne rendiamo mallevadori: che se pure avessimo errato nelle induzioni, innegabili stanno la successione e il concorso degli avvenimenti che ce le hanno irresistibilmente suggerite.


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L'Italia e la rivoluzione italiana
di Cristina di Belgioioso
Remo Sandron
1904 pagine 169

   





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