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      Ora i nuovi casi di guerra inducono a cambiare in parte quelle disposizioni, ed a prescrivere che tutta la leva in massa non armata di fucile, ma solo chiamata a compiere lavori di terra ed opere di fortificazioni, affluisca a Milano per eseguirvi le difese ed erigere il campo trincerato, ferma la promessa giornaliera paga di 30 soldi oltre il pane. Quanto a tutta quella parte di leva in massa che è armata di fucile, essa si costituirà in bande, occuperà la linea dell'Adda, senza però essere obbligata a stanziare strettamente nei paesi indicati nella legge di jeri, e respingerà le scorrerie del nemico, sorvegliandone, accerchiandone, inseguendone i picchetti avanzati ed i saccomanni.
      Finchè non siasi potuto stabilire un regolare servizio di pagatori, dovranno i comuni in cui transita o stanzia parte della Guardia mobilizzata, anticipare, mediante requisizioni, i viveri, e tenere conto delle paghe. Intanto si autorizzano fin d'ora le Guardie in servizio di leva in massa, ad appropriarsi tutti gli oggetti e materiali di guerra, armi, cavalli o danari che essi riuscissero a predare sovra il nemico.
      Intanto il Comitato di Difesa invia dei commissari straordinari in varî punti per facilitare l'esecuzione della legge.
      Milano, 2 agosto 1848.
      Fanti Generale - Restelli - Maestri.
     
      DOCUMENTO XI.
     
      COMITATO DI PUBBLICA DIFESA
     
      Tutti i lavoranti alle fortificazioni della città saranno compensati con tre lire di Milano al giorno.
      Milano, il 2 agosto 1848.
      Fanti Generale - Maestri - Restelli.
     
      Visto il Decreto 1.° agosto sulla chiamata e destinazione della leva in massa;


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L'Italia e la rivoluzione italiana
di Cristina di Belgioioso
Remo Sandron
1904 pagine 169

   





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