Eccovi, diletti popoli, perchè l'armata in cui stanno tutte le vostre affezioni, fa ritorno fra voi. Se un contrario destino le negò il conseguimento dell'alto scopo di sua generosa missione, riede in ogni modo preclara pel titolo di forte e guerriera, che con tante fatiche e con tanto eroismo si acquistò pugnando, riede tenuta e tale da proteggervi sempre contro ogni attentato nemico.
Accoglietela, partecipando della fama che si ha guadagnata, e rendetele meno penoso il dolore delle sue avversità col fraterno vostro sorriso.
Stanno fra le sue file i principi miei figli, e vi sto io, pronti tutti a nuovi sagrifizi, a nuove fatiche, a spendere la vita per la cara terra nativa.
Vigevano, 7 agosto 1848.
Carlo Alberto.
DOCUMENTO XV.
POPOLI DEL REGNO
L'indipendenza della terra italiana mi spinse alla guerra contro il nostro nemico. - Secondato dal valore della mia armata, la vittoria sorrise in prima alle nostre armi. - Nè io, nè i miei figli abbiamo retroceduto al pericolo. - La santità della causa raddoppiava il nostro coraggio.
Il sorriso della vittoria fu breve; - il nemico ingrossato - il mio esercito quasi solo a combattere - La mancanza dei viveri, li costrinse ad abbandonare le posizioni per noi conquistate e le terre già fatte libere dalle armi italiane.
Coll'esercito io mi era ritirato alla difesa di Milano; ma stanco dalle lunghe fatiche, non poteva questo resistere a una nova battaglia campale perchè anche la forza del prode soldato ha i suoi limiti.
L'interna difesa della città non poteva sostenersi.
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Alberto Milano
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