- Mancavano danari, mancavano sufficienti munizioni di guerra o di bocca. - Il petto dei cittadini avrebbe forse potuto per alcuni giorni resistere, ma per seppellirci sotto le rovine - non por vincere il nostro nemico.
Una convenzione fu da me iniziata: dai milanesi medesimi fu proseguita, fu sottoscritta.
Non ignoro le accuse colle quali si vorrebbe da alcuni macchiare il mio nome; - ma Dio, e la mia coscienza sono testimoni della integrità delle mie operazioni. - Abbandono alla storia imparziale il giudicarne.
Una tregua di sei settimane fu stabilita per ora col nemico; e avremo nell'intervallo condizioni onorate di pace, o ritorneremo un'altra volta a combattere.
I palpiti del mio cuore furono sempre per la indipendenza italiana; ma l'Italia non ha ancora fatto conoscere al mondo che può fare da sè.
Popoli del regno! Mostratevi forti in una prima sventura. - Mettete a calcolo le libere instituzioni che sorgono nuove fra voi - Se conosciuti i bisogni dei popoli, io primo ve le ho concedute, io saprò in ogni tempo fedelmente osservarle.
Ricordo gli evviva con i quali avete salutato il mio nome; essi risuonano ancora al mio orecchio nel fragore della battaglia. - Confidate tranquilli nel vostro Re. - La causa dell'indipendenza italiana non è ancora perdutaDat. Vigevano 10 agosto 1848.
Carlo Alberto
DOCUMENTO XVI.
GOVERNO PROVVISORIO DI LOMBARDIA
Lombardi!
Secondo le stipulazioni portate dalla convenzione 13 giugno 1848, conchiusa fra il governo di S. M. Sarda e i delegati del Governo Provvisorio di Lombardia, ed a tenore delle leggi relative adottate dalle camere Sarde, il principe luogotenente generale, in nome di Sua Maestà il Re Carlo Alberto, ha nominato un consiglio amministrativo generale, che riunirà momentaneamente tutti i poteri del Governo in Lombardia.
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