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      6.° Questo armistizio durerà per 6 settimane, onde dar luogo alle negoziazioni di pace, spirato il qual termine sarà o prolungato di comune accordo, o diffidate le parti otto giorni avanti la ripresa delle ostilità.
      7.° Saranno nominati reciprocamente dei commissari per l'esecuzione la più facile ed amichevole di quanto sopra.
      Firmati: Hess - Salasco.
     
      FINE.
     
      NOTE:
      (1) Per conoscere la ragione dell'indugio dell'armata piemontese a passare il Ticino basta leggere l'importante opuscolo del chiarissimo Carlo Cattaneo «l'Insurrection de Milan, Paris» alle pag. 82 ed avanti. L'indecisione del Casati, che voleva far la rivoluzione nelle vie legali: le replicate istanze fatte a nome del re Carlo Alberto dal signor Martini, che ebbe più onori e croci dal Piemonte, mettono abbastanza in chiaro la politica di quei membri del governo provvisorio che chiamar si facevano padri della patria, che libera avevano venduta. Sia lezione ai popoli per l'avvenire. Nelle rivoluzioni ci vogliono uomini nuovi..... chi finse una volta fingerà per sempre..... chi servo servì, sarà sempre schiavo, e seco trascinerà e patria, e famiglia, tutto immolando ad una vana ambizione.
      (Nota del Trad.)
      (2) Il popolo non ebbe parte alcuna nella formazione di quel governo provvisorio, come più sotto nota la stessa scrivente. «A la fin M.r Casati consentit a nommer de simples collaborateurs á la municipalité. Il choisit des hommes pour la plupart de la faction albertiste: Guerrieri et Guicciardi employés du gouvernement: Durini et Alexandre Porro anciens employés: Borgia et Lecchi anciens officiers en rétraite.


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L'Italia e la rivoluzione italiana
di Cristina di Belgioioso
Remo Sandron
1904 pagine 169

   





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