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      (5) Nel mese di agosto il Correnti fu a Lugano: partì con missione di questo comitato per Venezia: ritornò per alcuni giorni: indi venne a Torino quantunque avesse dichiarato di portarsi per la via di mare nuovamente a Venezia. Pare che Correnti, nato per seguire la corrente, facilmente si adatti ai climi.
      (N. del T.)
      (6) La nobile principessa fu male informata: molti che presero parte a quella spedizione, e persone molto distinte non ebbero che a lodarsi della cordiale ospitalità e delle prove di non dubbia simpatia per la causa italiana di quegli alpigiani, che non contenti di partire il desco con i loro fratelli, cedevano loro il letto per dormire sulla paglia in quella stagione ancora rigida alla montagna: la sola comune di Tione ebbe per 3 mila lire di buoni, rilasciativi a pagamento dai volontari, che il governo provvisorio lasciava a bella posta mancanti di tutto. L'essere così sconosciuta l'importanza di quel paese alla nostra futura indipendenza: la parte che vi prese quella popolazione: il coraggio, e la fermezza che vi si mostrò mi indussero ad aggiungere a questa traduzione le «Poche parole sul Trentino». (N. del T.). Quest'aggiunta venne ammessa nella presente edizione.
      (7) La stessa sorte toccò ad alcuni volontari svizzeri; una compagnia di 100 uomini s'era messa a disposizione del governo provvisorio e del ministero della guerra: fu mandata sotto le mura di Mantova: sei ne sopravvissero, gli altri non perirono nella pugna, ma mentre riposavano sul campo.
      (8) Io stessa raccomandai più volte dei vecchi militari, che volendo ad ogni costo servire la causa della indipendenza italiana, offrivano il loro braccio come semplici soldati.


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L'Italia e la rivoluzione italiana
di Cristina di Belgioioso
Remo Sandron
1904 pagine 169

   





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