Ritirandosi con le sue truppe in Francia, poteva Eugenio ritardar la caduta dell'imperatore; ma allontanandosi dal paese cui egli governava tuttora, e che poteva essergli conservato, ei rendeva certa la caduta propria. Difettava evidentemente il vicerč di idee chiare e ferme quanto a politica. Fra quali partiti aveva egli l'elezione? Serbar fede all'imperatore, servirlo sino all'ultimo e perire con lui; - o abbandonare l'imperatore, e volgersi dalla parte delle potenze alleate, come avea fatto il re di Svezia, e come parea volesse fare Murat; - o separarsi dall'imperatore, senza contrarre alleanza coi nemici di lui, lo sposar francamente la causa dei popoli a lui sottomessi, chiamandosi apertamente loro capo e loro difensore ad un tempo. Il primo partito sarebbe stato nobile, ma dissennato; il secondo, giudizioso, ma vile; il terzo, nobile, giudizioso e generoso ad un tempo. Ma Eugenio non seppe abbracciarne ricisamente alcuno. Non era gią sģ devoto all'imperatore da indursi a rifiutare una corona di cui potea non essere debitore ad altri che a sč stesso, e rifiutarla per ciņ solo che non la dovrebbe all'imperatore. La rettitudine del suo cuore inducevalo a ributtar con isdegno le offerte che gli venivano fatte da parte degli Alleati. La condotta e i disegni di Murat eran tuttora per lui un enimma ch'ei si proponeva di spianare. "Alla fine poi", diceva egli fra sč, "ove tra me e Murat non possa seguire accordo, ove la caduta dell'imperatore diventi inevitabile, sarą giunto per me il tempo di provvedere ai miei interessi e di cercare appoggio lą dove posso trovarne senza arrossire; cioč nel popolo italiano, e nell'esercito, che non ha mai ricusato di seguirmi".
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