Le Alte Potenze Alleate non hanno impugnate le armi se non pel massimo pro dei popoli, nè alcuno combattè mai per l'impulso di princìpi più generosi. Saranno questi princìpi tramandati alla tarda posterità dalla storia, la quale registrerà fra' nomi immortali quelli dei Sovrani oggidì regnanti. Sovvengavi, o Italiani, di queste benefiche sovrane intenzioni; accogliete come vostri veri liberatori i soldati che hanno esposto le vite per la vostra salvezza; accoglieteli con l'affettuosa ospitalità loro dovuta. Aprite loro le vostre domestiche mura, confidando in tutto e per tutto nelle sagge disposizioni che saranno date dalla Municipalità. Fate che i trasporti dell'universale letizia sieno e vivi e dignitosi e tranquilli ad un tempo, e non permettete che cosa alcuna venga ad intorbidare questa calma generale che le autorità civili, militari e religiose a sì grave stento hanno ristabilita.
La Reggenza provvisionale di governo, fidente nella cognizione che possiede del carattere italiano, e assicurata delle intenzioni dei vostri liberatori, vi avverte che le loro truppe entreranno domani nella capitale, e che il debito e le circostanze portano che alloggi privati sieno posti a disposizione degli ufficiali. Ella è inoltre persuasa che la riconoscente accoglienza della capitale sarà ottimo esempio per tutto il regno.
Milano, 27 aprile 1814.
VERRI, presidente, - Giorgio GIULINI, - Giberto BORROMEO, - Giacomo MELLERIO, - PINO, generale di divisione, - Giovanni BAZZETTA.
S.-G. STRIGELLI".
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