Non è infatti cosa infrequente il trovare accoppiati in un istesso uomo le qualità e i sentimenti più contrari fra loro: e se i caratteri di simil tempra sono uno scoglio da cui debbono guardarsi pel meglio dell'opere loro i romanzieri ed i poeti; lo storico, che è schiavo de' fatti, dee fedelmente ritrarli, non senza aver cura d'avvertire il lettore dello strano spettacolo cui è costretto a porgli sott'occhio.
Ebbe il Confalonieri dalla natura poca sensitività ed un temperamento capacissimo di esaltazione. Non si è venuto in cognizione ch'egli abbia provato forti passioni; ma spesso egli fu veduto commuoversi ed infiammarsi contro certe cose o contro certe persone che dispiaceangli. Egli è inoltre capacissimo di ammirazione; ma io non avviso di fargli torto con dire, essere questo sentimento in lui per lo più raffreddato da un certo quale scetticismo, così comune però in Italia, che non si può farne un particolare rimprovero al Confalonieri. Cresciuto in una famiglia stata devota in ogni tempo all'Austria ed alle idee ch'essa rappresenta, sullo scorcio del secolo decimottavo e frammezzo ad una generazione tutta imbevuta delle dottrine rivoluzionarie, il Confalonieri subì ad un tratto l'influenza dell'orgoglio aristocratico, dello scetticismo volteresco, dell'entusiasmo liberale onde ridondavano i giornali francesi e i bandi dell'esercito francese, e di quell'entusiasmo(13) altresì che era stato messo in voga dall'Alfieri per la libertà de' Greci e de' Romani. L'imaginazione, facoltà dell'animo sì esuberante in Italia, è altresì la facoltà predominante nel Confalonieri; ed una tale facoltà in lui, del pari che in chiunque non la faccia servire ad una forte passione o ad una profonda convinzione, e la lasci esaltarsi e reggersi da sè, non ha mai prodotto alcunchè di veramente bello o grande.
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