Se tale si è la prudenza delle persone allevate sotto il regime(15) dello spionaggio austriaco, chi potrà meravigliarsi della diffidenza sparsa generalmente negli animi tutti? Basta che un uomo d'indole amabile e insinuante, di genio compagnevole, frequenti parecchie diverse brigate per essere tosto battezzato col nome infame di spia. Officiosi zelanti corrono in tutte le case aperte dianzi all'amabile persona, e ragguagliano ognuno delle notizie raccolte intorno ad essa. Ed è strana cosa veramente il vedere con somma facilità creduti questi ragguagli. "In fatti", esclama come da repentina luce illuminato il padrone di casa, "in fatti, perchè mai viene egli costui in casa mia? perchè mai vi si mostra egli sempre così amabile? Io non posso invero giovargli in guisa veruna. E da ultimo, quando la sventura che è scesa sovra di me, e le sorde persecuzioni della Polizia mi avevano condannato alla solitudine, perchè mai non si è egli allontanato da me? Ei nulla dunque temeva per sè medesimo? Alla larga da quest'uomo pericoloso". - Basta parimenti che un tale altro si apparti dal mondo e ristringasi a vivere nell'angusto ámbito della propria casa, per dire subito ch'egli ha fatto la spia per un lungo tempo, e che essendo stato svergognato, si è ridotto in solitudine. Chi si mostra apertamente affezionato a Casa d'Austria è naturalmente cansato dagl'Italiani come un nemico; e chi, all'incontro, biasima gli atti del Governo cade in sospetto di voler adescare la confidenza altrui e tendere insidie.
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