Ora sono queste le cose che i professori dell'
Università hanno dritto di esigere dai giovani confidati alle loro cure? L'Università è essa un convitto di putti? I giovani in procinto di diventare uomini devono essi venir trattati come fanciulli? Sì, certamente, in Austria, ove l'intento così del legislatore, come dell'esecutore delle leggi, o altrimenti l'idea sulla quale è fondato il sistema della pubblica amministrazione, è appunto l'attutamento dell'energia umana, la trasformazione degli uomini in ragazzi, di creature ragionevoli, imputabili e dotate di volontà in creature passive, obbedienti ciecamente, che non presumano di giudicare nè di volere. I fanciulli di cui ho parlato di sopra, la cui educazione non è stata diretta dalla mano ferma ed abile del padre, la cui puerizia non è stata preparazione all'adolescenza, troveranno essi negl'istituti di pubblica istruzione il mezzo di riparare il tempo perduto, potranno essi coltivare, nell'adolescenza, i germi della virilità? Passano essi i giorni dell'adolescenza all'Università, in quel modo che hanno passato gli anni della puerizia presso una madre poco scorta o presso vecchi congiunti acciecati da rancidi pregiudizi. Non v'è nulla in quell'educazione di acconcio a formare un uomo, a maturarne il carattere e il senno, ad addestrarlo a comprendere ed a volere. Vi sono in Lombardia cuori onesti, sensitivi e buoni; vi sono ingegni ben colti, ma ben pochi sono i caratteri virili. Gli uni sono frivoli e leggeri come fanciulli, gli altri sono semplici e candidi, parimenti come i fanciulli; haccene di quelli che amano lo studio, che comprendono facilmente, e che tengono a mente senza sforzo, ma parecchi fanciulli posseggono queste belle doti.
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