Dalle relazioni poi verbali che mi sono procurato intorno al terremoto avvenuto nella notte dall'8 al 9 ottobre del 1828, particolarmente nei contorni di Voghera, e che anche si è risentito in Milano più intensamente che non in quello dell'anno corrente, da quelle relazioni, dico, come pure dalla Gazzetta di Genova, risulta che i fuochi nell'aria si videro, e sotterranee ed aeree detonazioni si udirono; anzi dall'esposizione sincera di altra persona pareva che in quella notte apparissero alcune stelle, e che si riunissero in una più grande, che poi anch'essa asseriva(2); lo che coincide colle supposte stelle cadenti nella soprarriferita relazione. Indizj tutti son questi di accensioni ed esplosioni sia nell'interno della terra mediante que' tremiti concussorj, e que' cupi fragori; e nell'atmosfera con quelle straordinarie infiammazioni, ed insoliti splendori: effetti che non si saprebbero attribuire che a gas idrogene più o meno combinato con altre sostanze anch'esse combustibili; siccome già alcuni fisici avevano supposto. Nel terremoto dell'Umbria di fatto si ebbero indizj manifesti di acque epatiche, di emanazioni di gas idrogeno solforato, ed il terreno si screpolò in un sito (nel luogo detto Cantagalli) pel tratto di circa un miglio, e ne uscì dell'acqua fangosa. Chi potrebbe calcolare la tensione, ossia la forza espansiva dell'acqueo vapore, o di un gas formatosi sotto l'enorme pressione di migliaja d'atmosfere ad un'altissima temperatura?
Nella Descrizione del terremoto avvenuto nella provincia di S. Remo, addì 26 maggio e giorni successivi dell'anno 1831 di Albero Nola (Antologia di Firenze: maggio 1831, pag.
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