Ma queste sono notizie da gazzetta.
Anch'io aveva già sospettato che dall'alto dell'atmosfera, anzi al di là dei limiti dell'atmosfera stessa potessero provenire micidiali vapori capaci a produrre nuove malattie all'uman genere fatali. Già da molti mesi in un mio scritto intorno a questa nuova malattia diceva:" Fra le tante stravaganze che si sono dette e pubblicate a proposito del Cholera, se questo sia contagioso, o epidemico, e fra gl'infiniti rimedj che si sono proposti ed adoperati, sia per preservarsene, sia per guarire; e per cui si è pur troppo avverata questa conseguenza ricavata dalla storia medica, cioè che tutti i rimedi si sono trovati utili in qualche caso per una identica malattia; e che uno stesso rimedio ha guarito in alcune circostanze ogni sorta di malattia: mi sia permesso in mezzo al generale scetticismo invalso, di azzardare due mie opinioni, alle quali però non do la minima importanza." Riguardo ai rimedj preservativi faceva riflettere che il morbo aveva fino allora percorso unicamente quei paesi dove non si fa uso abitualmente di vino sia in Asia, sia in Europa: dico abitualmente, e parlo del vino non dell'acquavite; ed anche in proposito di vino è l'uso e non l'abuso che può preservare, siccome l'abuso di qualunque medicina può ammazzare; nè considero il preservativo individualmente in stretto senso, ma in massa fra la popolazione. Non per questo caderò io nell'altro eccesso menzionato da Celso (Bibl. Ital. Maggio 1832, pag. 203) ch'Ericistrato pretendeva di curare il Cholera sporadico con tre sole gocce di vino!
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