Ecco perchè la pestilenza comincia con pochi casi, e attacca solo da vicino; ma va crescendo col crescere del fomite, e può diffondersi anche più lontano, ed attaccarsi senza il contatto, o la vicinanza del corpo infetto. Nel darsi un saggio nella Bibl. Ital. Marzo 1832 delle Lezioni di Fisiologia di Lorenzo Martini si viene a render palese indirettamente la confusa cognizione intorno alla volatilità dei corpi, e specialmente dei miasmi che domina in generale fra i medici anche di chiara fama.
Lasciata dunque da parte la distinzione qualunque fra epidemia e contagio; sembrami che la propagazione del Cholera, e d'ogni altra analoga pestilenza debbasi attribuire al contatto o immediato fra persona e persona, o mediante altri corpi stati prima in contatto colla persona infetta; oppure che il miasma sia passato dalla persona, o dal corpo qualunque infetto all'aria, in istato di gas, di vapore, di polviscolo, o per mezzo d'insetti, o che so io; e trasportato quindi nuovamente dall'aria su d'altre persone, o corpi vicini, cessata che sia la causa prima originaria.
La segregazione dunque delle persone, e delle robe infette sarà sempre lodevole precauzione; e se sono stati rimproverati i nostri maggiori perchè in occasione di peste si radunavano nelle chiese a pregare, ai giorni nostri coll'infierire del Cholera si riempiono i teatri per divertirsi, e si lascia che il male faccia il suo corso naturale; perchè non si può dire propriamente che si curi dove non vi è un metodo di guarigione: basta leggere le infinite contraddizioni, ed i metodi opposti di cura che nella sola Parigi si sono praticati: Indication des modes de traitement adoptès dans les divers ètablissements publics permanens ou temporaires.
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