L'oscuramento del sole poteva provenire pertanto o dalle materie eruttate dall'Etna o dalla coda della cometa caduta per attrazione nell'atmosfera terrestre, per cui meglio ancora si spiegherebbe le scomparsa, ossia la perdita della coda, almeno in parte, della cometa dopo il settimo giorno; seppure anche il mistico numero sette non sia stato prescelto per avvalorare il prodigio.
Che poi in alcune circostanze un vulcano possa eruttare materie in stato vaporoso, o di semplice polviscolo attenuatissimo, capace a sostenersi nell'aria per lunghissimo tempo, come si sostiene il vapore acqueo vescicolare, che può essere le centinaja di volte specificamente più pesante dell'aria in cui nuota; e che queste materie eruttate e spinte a grandissima altezza, sia per la loro leggerezza, sia per l'impeto della colonna d'aria infiammata che s'innalza dal cratere, potranno, dico, queste materie ora offuscare soltanto l'aria coll'impedire il passaggio ai raggi del sole; or anche fare da specchio come corpo semidiafano, e rifletterne la luce quando il sole è sotto l'orizzonte come nel 1831 è succeduto; mentre nel 1783, dominò soltanto, o almeno fu più notabile l'offuscamento diurno.
La materia componente la coda delle comete, potrebbe anch'essa produrre li stessi fenomeni, come già ho detto altrove: perchè non vi è ragione di credere che la materia componente questi corpi, sia in tutti dell'eguale natura.
Egli è vero che il celebre astronomo Arago, nell'Annuario per l'anno 1832, alla pag. 88 dice: "Dall'incontro della coda di una cometa non fu certamente prodotta la nebbia secca, che nella state dell'anno 1783 coperse una gran parte d'Europa, perchè una cometa non può rimanere che per brevissimo tempo in vicinanza della terra". Ma sebbene la nebbia del 1783, o se si voglia anche la così detta luce crepuscolare del 1832, abbiano(10) durato per lungo tempo, non per questo mi sembra che fosse necessario, che la cometa rimanesse costantemente in vicinanza della terra, bastando che trascinata fosse una volta sola la sua coda nell'attrazione prevalente della terra, perchè la materia di cui era composta si diffondesse nell'atmosfera nostra, e fosse qua e là trasportata dai venti e tenuta sospesa, sia dalla specifica sia gravità minore; sia per affinità chimica colle molecole dell'aria stessa, sia, come già si disse, per moto ascendente aereostatico impresso a quelle molecole riscaldato dal sole, la qual temperatura venisse comunicata alle molecole d'aria circostanti, come Fresnel ha spiegato la sospensione dell'acqua componente le nubi.
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