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      Ma devo pure rinculcare ciò che dissi prima e nell'antecedente foglio, e in questo, ch'egli è ben lungi; che i divisati elementi, cioè il flogisticamento, l'aria fissa, e l'aria alcalina, sieno i soli che possan rendere l'aria morbosa. Voi non ci vedete più altro che l'umidità quale confessate che influisce al render l'aria malsana tuttochè l'eudiometro non possa misurarla. Finalmente ci vorrebbe poco ad accompagnare un igrometro al doppio eudiometro di cui vi convien servirvi per la misura esatta di ciò che devesi al flogisto e all'aria fissa quando pure tolta questa dell'umidità non vi fosse più altra cagione d'insalubrità possibile nell'aria. Ma ahimè ve n'hanno pur troppo; e come non ve ne avrebbero? Gli odori per esempio non rendon l'aria offensiva? Eppur nemmen questi li segna l'eudiometro. Specifico gli odori, perchè il giudizio dei sensi, tuttochè da niun istromento misurabili, ce li discopre. Or siccome se fossimo privi dell'odorato, non avremmo mai sospettato che esistessero nuotanti nell'aria particole di tal natura; così quanti altri alteranti principj da noi neppur sospettati esisteranno, e annidarsi potranno nell'aria capaci di portare non ai sensi, ma all'animale economia alterazione, e guasto? Giudichiamolo non coi sensi, ma colla ragione; e non ci affrettiamo di decidere che niun altro principio domina ed influisce oltre quelli che ci sembra aver raggiunti. Non diciamo dunque più: non vedo qual altro principio possa aver luogo: cerchiamo anzi di sempre raggiungerne de' nuovi per approssimarci di più, senza però mai lusingarci di abbracciar la totalità. Cosa hanno fatto quelli che si credettero d'aver scoperto tutto nell'aria, quando ne compresero la gravità, elasticità, insomma le proprietà meccaniche, se non tagliare un gran vuoto alle ulteriori indagini?


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Del terremoto del Cholera e dell'aria cattiva
di Angelo Bellani
1832 pagine 59