Nel Cap. III si dice che le code delle Comete non sembrano aver connessione col loro nucleo, ed esser perciò credibile che vadano soggette ad altre leggi, e siano provvedute di qualità diverse da quelle che si sono osservate negli altri corpi celesti... Se la luce avesse la benchè minima gravità, si sarebbe in tanti secoli accumulata intorno a tutti i pianeti e loro satelliti in una quantità assai rilevante; ma di questo fino ad ora, noi non ci siamo per niente accorti. Se vi possono essere corpi affatto privi di gravità, non sarà neppure audacia il supporre corpi dotati di una gravità negativa, vale a dire tali che non siano come tutti gli altri corpi attratti dal sole, bensì respinti, ecc. Tralascio la nota sul vapore vescicolare che si dice di gravità specifica minore dell'atmosfera che lo contiene, e passo all'altra in cui si dice:
Senza ammettere una forza repulsiva si spiegherebbe l'allontanamento dell'atmosfera della Cometa dal nucleo, supponendo anche qui, che l'etere risentisse una gravità verso il nucleo della cometa maggiore di quella risentita dall'atmosfera di essa, allora per lo stesso motivo, obbligherebbe l'atmosfera della cometa ad allontanarsi dal nucleo stante la sua minore gravità specifica.
Pag. 44: "L'aspetto della cometa del 1618 doveva essere tanto più straordinario in quanto che possedeva una coda non terminata, come all'ordinario, in punta, ma estendevasi a foggia di ventaglio." Bisogna che gli Autori non abbiano mai osservata alcuna cometa, o che non abbian veduta che la stella dei Re Magi nel Presepio, della quale solitamente la coda termina in punta.
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