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Nell'articolo I ho discusso se il livello del mare si alzi o s'abbassi sensibilmente col tempo, e non mi è sembrata vera nè l'una nè l'altra opinione: le contraddizioni de' dotti su questo punto avvalorano la mia opinione. Per esempio, trovo nella Bibl. Univ. 1828, febbraio, pag. 106: "che se è costante il rialzamento secolare del bacino del Baltico, ed il cangiamento nel livello del Mediterraneo che ha osservato Cordier con Dolomieu sulle coste d'Egitto, il continente d'Affrica proverebbe un abbassamento progressivo di 2 a 3 centimetri per secolo." Ma io trovo che Seneca diceva all'opposto, che il suolo d'Egitto si alzava (Natur. Quaest., lib. IV, cap. 26); e ultimamente Tadini ha voluto stabilire il canone dell'abbassamento di un piede ogni mille anni nel livello de' mari. (Bibl. Ital. Gennaio 1832, p.71).
In quel medesimo articolo parlandosi dei Terremoti, come quasi sempre accompagnati da apparizioni luminose nell'aria, si legga in conferma la giudiziosa relazione di Hauy sul terremoto di Odessa, che si dice succeduto li 26 novembre 1829, mentre la data della relazione è dei 22 dello stesso mese ed anno, per cui vi è errore (Bullètin des sciences math., etc. Août 1830, pag. 115).
Finirò questo articolo coll'autorità del medesimo scrittore, con cui ho principiato: se il lettore troverà giusto e prudente il consiglio di Seneca rispetto a quanto ha formato il titolo di questo secondo Articolo, che dà nel lib. VI delle Naturali Questioni nel capo I, e che coincide col detto di Areteo riportato dagli Annali delle Scienze del regno Lombardo-Veneto 1831, pag.
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