Chi ignorerà esser stato Peppe involto in una passione che per più anni lo ha dominato, diretto, informato? Ora ascolti, Signor Gaetano gentilissimo; questa passione gagliarda, lunga, imperiosa; questa passione, che ha dato luogo a fatti seri, questa passione che ha resistito a consigli, a rimostranze, a rigori, e tutti paterni, che è un bel dire; questa passione infine, che pareva inestinguibile, almeno per forza umana, questa passione vide l'interesse, e si estinse. Peppe partì da Roma innamorato morto d'una; tornò da Loreto innamorato morto di un'altra; e chi fece il miracolo? Venticinquemila scudi, che si speravano di dote. Ed eccoti altre smanie, eccoti nuove impazienze, eccoti diversi acciecamenti; la prima donna affatto dimenticata, tutti pensieri per la seconda. Ma questo per avventura non è biasimevole, giacché il cuore umano rassomigliando in tutto ad un barometro, è così esso soggetto ad ogni minima esterna impressione; che se incostanze di tal natura son difetti, se ne incolpi più la umana costituzione che l'umano carattere. Si maneggiò, come dissi di sopra, l'affare, si trattò calorosamente il matrimonio, ma questo non volle accadere, e si finì. Sgombrato così il cuore da una passione, che una certa specie di speranza vi aveva solamente intromessa, si trovò subito suscettibile di nuovi riempimenti, ed eccoti in ballo l'amore antico che ali riprende e vigore.
Giunge la nuova che l'amata si dona ad altro marito; si chiede a Peppe un certo consenso, che si diceva abbisognare; Peppe lo niega; l'autorità paterna ci pone le mani; è prestato il consenso fatale; si fa secreta l'istanza per un'accettazione ai Camaldolesi di Frascati; si ottiene; si sta per partire; io ricevo l'ultimo amplesso dell'amicizia; pianti, disperazione, convulsioni, diavolerie, e tutto questo in pochissimi giorni.
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