- Quanto sarà caro quel Ciracchiotto con le zampette di fuori! Non vedo l'ora di abbracciarlo! - Amami Mariuccia mia, e credimi sempreIl tuo P.
P.S. A Bologna cercherò della Caucci, che a quest'ora ci dovrebb'essere. Senti. Se mi rispondi subito spero avere in tempo la tua a Bologna. Bastano due righe. Non ti dispiace che io passi da quella Città eh? Ne sarei dolente. Di' a Pippo che conoscerò l'avv. Degli Antonj, per cui mi ha dato una lettera il Conte Giraud. Giorgio qui presente ti saluta.
LETTERA 44.
A MARIA CONTI BELLI - ROMABologna, 3 settembre 1824
Mia cara Mariuccia
Martedì al giorno arrivai qui dopo un giorno e mezzo di felicissimo viaggio, ed affatto affatto scevro da ogni ombra di que' pericoli da' quali tu lo temi accompagnato. Il povero giovine mio compagno non è altrimenti affetto da una forte pazzia, né da furia, ma solamente da un tranquillissimo disorganizzamento (per così esprimermi) d'idee, fra le quali di tanto si ravvolge. La sua fissazione sta nel proposito di calcolare le sensazioni degli uomini onde mettere questi in equazione ridotti a sillabe, per averne in prodotto un risultato di preveggenza di ogni loro attuale e futuro interno ed esterno accidente. I suoi discorsi su ciò sono curiosissimi. Del resto è mansuetissimo, e pieno di grazia. Pochissimo certamente questo viaggio per Bologna può aver aumentato di spesa, mentre di Firenze a Loreto (preso come punto di meta) corrono miglia 174 per la parte di Foligno, e per Bologna 210, cioè 36 sole di più; dimodoché il viaggio è quasi lo stesso: solamente vi correrà di più la spesa di trattamento di cinque giorni in questa Città, la quale non sarà neppure molto forte, avendo scelto una locanda discreta, e di cinque giorni pranzando tre in casa di amici. Non è poi calcolabile il vantaggio di aver veduto Bologna e la Romagna contro un piccolissimo aumento di spesa.
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