Di casa, 10 gennaio 1826
Il Suo dev.mo servitore e collegaG. G. Belli
LETTERA 55.
AL SIG. SEGRETARIO ANNUALE (CAV. PIETRO VISCONTI) - ROMA[3 aprile 1826]
Chiarissimo Collega
Se alcune domestiche mie faccende non mi avessero tenuto lontano dall'Accademia e da Roma il giorno in cui dal Consiglio del 1825 fu eseguita la distribuzione delle medaglie di quell'anno, non Le recherei fastidio con questa mia lettera, diretta allo scopo di chiamarmi immune dalla taccia di poca consideratezza, in che possono forse essere incorsi que' miei valorosi Colleghi per certo trascuramento di riguardi dovuti ad alcuno accademico non meritatamente da essi negletto.
Come lo spirito delle leggi è intorno a ciò manifesto, così La prego rendere manifeste queste mie condoglianze all'Accademia, affinché si sappia per ognuno di quanta venerazione io mi senta verso quelle compreso.
E senza più me Le raccomando.
Lì 3 aprile 1826
Suo dev.mo aff.mo Servitore e collegagiuseppe gioachino belli
uno de' consiglieri dell'esercizio 1825
LETTERA 56.
AL SEGRETARIO DELL'ACCADEMIA PERGAMINEA - FOSSOMBRONE
(minuta)
[9 maggio 1826]Ch. Signore
Poche novelle saprebbero per avventura giungermi grate quanto quella datami dalla sua gentilezza con lettera uficiale del 12 marzo n° 15, alla quale purtuttavia ripensando, io non so se più debba gloriarmi od arrossire dell'onore, che da Codesto illustre istituto veggomi compartito, messa la gloria dal canto del favore, e il rossore dalla parte del merito. E tanto in questa dubbiezza io vacillo, che dove il rifiuto di un fregio potesse non parere forse più indegno del demerito, e colorire la umiltà di villania, io preferirei piuttosto il ringraziare negando, un così chiaro collegio di valorosi, fra i quali non mi è lecito entrare che per amore d'obedienza e di studio.
Porto lusinga che dal Ch. Sig.
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