Circa a Peppino, godo che siasi scosso; e tu avrai veduto che io non aveva poi osservato con lui quel silenzio di cui pare che tu dubitassi. Egli nudre un poco di pigrizia, la quale unita alla scarsa sua educazione lo fa sembrare anche più cattivo che non è. Stando così le cose, e potendo tu mandarmi qualche altro baiocco, mi farai certo gran piacere. Assicurati che io non getto nulla, e quando vedrai con che mi mantengo ti farà sorpresa. Ma il tutto insieme, indispensabile fuori di casa, è quello che porta avanti. Per questa volta voglio che al mio ritorno tu osservi la mia lista di spese, e vedrai il minimo fra gli articoli apparire quello del mantenimento, benché non saprai insieme quale degli altri escludere e chiamare superfluo e assolutamente risparmiabile. Io conterei sui primi di ottobre di trovarmi a Bologna, a ciò sembrandomi che le tue ultime lettere mi diano largo. Di là passerò per pochi giorni a Loreto donde mi scrivono volermi assolutamente vedere dopo due anni che al mio passaggio si trovano sempre in campagna. Sugli ultimi dieci giorni di ottobre sarò a Terni, e là starò sino verso alla metà di novembre, e anche più se ti parrà che l'interesse de' nostri affari lo persuada. Se questo mio itinerario ti piace avvisamene, mentre se con qualche prontezza mi rispondi al tuo solito, vi è benissimo tempo che io possa ricevere qui un'altra tua lettera. Allora quel danaro che tu crederai poter essere in grado di mandarmi, potrai spedirmelo a Bologna col solito ottimo mezzo dell'amm.ne del registro.
Grazie a te e al caro Spada pel sonetto di Mimma. Ci vai tu alla vestizione? Già credo di sì perché le vuoi bene, e poi sai che mi dai con ciò consolazione: povera Mimma! è stata tanto disgraziata.
Meno male se l'azienda de' poveri ti si allegerisce: potrai tirare un po' più avanti, e farti questo merito avanti l'umanità. Moraglia ti ringrazia delle notizie sulla Basilica di S. Pietro.
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