La Malagotti voleva venire lunedì sera a trovare la figlia, ma avendo saputo il mio arrivo, se ne astenne. Io le ho scritto un biglietto. Se non accede, le faccio intimare il mandato. - Mi dice Borzacchini avere già a te scritto che il padre è alla sua tenuta per assistere alla sementa così difficile in questi tempi piovosi: appena tornerà, ciò che deve accadere in breve, parleremo dei nostri affari, non potendo farlo egli solo. Io non so che rispondergli. Mi assicura il Maggiore Marco Setacci (che ti saluta) che oggi manderà da me il De Sanctis debitore di Sc. 3,42 per due annate di censo. - Peppino dice averti spedito per la posta il danaro per Ballanti, e che darà a me il residuo della sua rata di Sc. 450. È restato assai mortificato del ritardo di questo suo pagamento, ma assicura che avendo già preparati da quasi un anno i danari, per non tenerli oziosi gli aveva investiti in olio a Sc. 29 la soma. Questo é poi calato a Sc. 20 in 21, senza neppure trovarsene compratori. Coletti poi ha prodotto il resto del ritardo. Tuttociò può esser vero. Regolerò con lui i conti. - Sento che al primo dell'anno ritornò la dativa all'antico stato di aggravio. Bella diminuzione è stata dunque, foriera di nuove leggerezze! - Un certo tale di Todi, se non erro, aveva offerto a Garavita pe' nostri fondi di Terni un prezzaccio, che Garavita ha ributtato con mal'umore. Vi è ora un certo trattato lontano per quel terreno sterile che già chiedeva un tal Benedetti per mezzo di Francolini; cioè il terreno Fornaro. Fa' una cosa: in uno de' sportelloni del mio scrittoio prendi il più grosso protocollo, vedine l'indice in principio e al fascicolo Fornaro etc. Forse troverai (che ci dev'essere) la perizia che ne facemmo elevare col mezzo di Corazza dal perito Teosoli allorché si trattò col Benedetti: se la trovi, mandamela.
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