Non sono ancora partito per l'affare di Silvestro e degli arazzi. Il primo è restato sgomentato, ma ancora non cede; Garavita crede che cederà di certo dopo che colla partenza mia avrà conosciuto la mia fermezza. Forse tu, per qualche residuo della massima in cui eri, godrai quasi di questa precaria sconclusione; ma io che esamino tutte le cose con più cognizione di fatto credo sempre che per qualche e qualche anno ti convenga meglio il non posseder stabili, e che inoltre quello di Piedelmonte non è mal venduto al prezzo in questione. Staccai ieri arazzi e cornici e già sono a Terni. Li batterò bene in oggi, e poi bene condizionati resteranno qui perchè il vetturale si aspetta. Allora verranno a Roma dentro un sacco dello stesso vetturale, e non si sciuperanno di certo. Avrò in oggi la fede di questa segreteria Comunale. - In tutti i modi imposterò dunque dimani Sc. 270, in cui sono compresi gli Sc. 22:75 di Macchietti, de' quali mi ha pagato l'impostatura. Se poi dopo il mio ritorno Silvestro volesse conchiudere, farò in modo che i suoi Sc. 410 vengano insieme coi 100 di Corazza onde formare il pieno di 500 meno dispendioso per la posta. Ci abbraccieremo in breve: ora dipende tutto dalle vetture. Avesti la mia portata da Neroni? Essa ti avrà dato lumi sulla mancanza della spediz. de' denari. Gnoli l'hai veduto? Abbraccia Ciro come io abbraccio te.
Il tuo Pecora
LETTERA 83.
A MARIA CONTI BELLI - ROMADi Terni, 15 novembre 1827
Mariuccia miaEccoti il danaro in otto cartocci
1° Piastre: Sc. 55
2° Idem: 55
3° Papetti: 20
4° Idem: 20
5° Grossetti: 10
6° Idem: 10
7° Piastre: 50
8° Oro, e argento sciolto: 50
Sc.: 270
Di Macchietti: 22:75
Per te: 247:25
Al mio arrivo faremo i conti.
Ieri sera, stando al caffè, si parlava della difficoltà attuale di trovare qui posti per Roma. Disse allora l'avv.
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