Intanto eccomi giunto all'ultimo giorno da me fissato per la mia dimora in questa Città, cosa di cui ti avrei avvisato prima se non avessi aspettato il tuo riscontro almeno alla mia del 28.
Così stando le cose e avendo io già da tre giorni preso la caparra dal vetturino per Bologna contava di avvisarti di non spedirmi qui altra lettera e mi duole che forse ve ne arriverà una allorché sarò partito: spero almeno che non vi sarà nulla di premuroso altrimenti adesso non saprei neppure dove dovrei invitarti a ripetermene il contenuto. Eccone la ragione. Per la stessa occasione di Baruzzi io mandai a Fossombrone una lettera a Torricelli per avvisarlo che dentro il mese corrente sarei andato a trovarlo, riservandomi a dargliene più precisa notizia circa al giorno in cui sarei arrivato, allorché fossi sulle mosse di partire da Milano oppure appena arrivato a Bologna. Difatti oggi stesso mi disponeva a fargli la promessa partecipazione; ma che! andando alla posta - per cercare tue lettere ne ho trovata invece una di lui che mi scrive da Firenze dove si trova - per suoi affari: e dai brevi termini della sua lettera arguisco che neppure può avere avuto quel mio foglio spintogli per Baruzzi. Ecco dunque variato tutto l'ordine del mio viaggio: e ti assicuro che qui su due piedi, stando a momenti per partire, non posso prendere nessuna risoluzione che in progresso di viaggio non mi vedessi in necessità di cambiare. Passerò pel Furlo? passerò per la Marca? passerò per la Toscana? In poche ore che mi rimangono a restar qui e affollatissime non ho agio di poter risolvere con sicurezza. Tu dunque dove mi scriverai? Per ora sospendi tutto. Da Bologna ti darò più precisi dettagli e allora ti regolerai sopra quelli. È una fatalità, ma, cuor mio, non è mia colpa. Vado arguendo che quest'anno ci rivedremo assai prima: tanto meglio così. Vidi il Sig.
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