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      Di Trivisani però esiste il borderò in posiz.e, mandatomi a mia richiesta l'altr'anno da Giacopetti che ne lo incaricai. - Ti raccomando a questo proposito la rinnovazione imminente contro Costanzi. - Questa notte è partito di qui il tenente Onofri venuto quasi inutilmente a far reclute in questa provincia. Dice che verrà a vederti. - In Veroli è maritata una figlia della Valdambrini, credo quella che doveva prendere Orlandini. L'ho veduta una volta qui in casa. Ora è in convalescenza della rosolia. Abbraccio di nuovo te e Ciro nostro.
      Il tuo P.
     
      LETTERA 124.
      A MARIA CONTI BELLI - ROMADi Veroli, 25 giugno 1831
      Mia cara Mariuccia
      Rispondo alla tua de' 23 in cui mi chiedi conto del trattamento che io qui ricevo onde su quello e sulla soddisfazione che me ne risulta stabilire una norma circa la moderazione o eccessività della dozzina proposta in Sc. 12 mensili. Già in altra mia io ti dissi che quello che in una famiglia casareccia si può sperare io qui l'ottengo. Per darti però una migliore idea delle cose entrerò un po' meglio nel dettaglio di esse. La bontà e la premura con cui qui sono trattato sono grandi, e anche somme, e anche diremo eccedenti, trasformandosi assai di sovente in un assedio da far capitolare la resa senza neppur l'onore delle bandiere spiegate. Ma che vuoi fare? L'unica che potesse qui avere una giusta idea del mondo civile e di quanto può fare la vita riposata e paga, sarebbe la Sig.ra Nanna; ma premettiamo anche in lei un certo tal quale guasto procedente dalla operosità insistente ed efficace dell'esempio che la circonda; e se poi ci aggiungeremo in diffalco tutta la parte d'animo che deve ella concedere ai Sagramenti, alle Chiese, alle preghiere, ai digiuni e a qualche altra praticuccia di religione, le cure che le restano disponibili nel cervello e nel cuore possono certo bastare e bastano a farne una eccellente madre di famiglia ed un'ottima economa di una casa, ma non mai una donna, dai cui consigli, e previdenze e providenze abbia a nascerne quel bell'ordine di proprietà e di comodo il quale con gli elementi qui in casa esistenti si potrebbe sperare e ottenere.


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Le lettere
di Giuseppe Gioachino Belli
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