Saluto tutti, ed Ossoli: e ti abbraccio con Ciro.
Il tuo P.
LETTERA 129.
A MARIA CONTI BELLI - ROMADi Morrovalle, domenica 4 settembre 1831
Bramoso, mia cara Mariuccia, di compiacerti, mi accingo all'opera di cercare informazioni sul Collegio di Osimo. Non mi reco espressamente sul luogo distante di qui circa 30 miglia, perché per convincermi col fatto delle cose che caverò da buone fonti mi bisognerebbe passare del tempo onde assistere alle lezioni, conversare co' Maestri ed acquistare l'esperienza necessaria a conoscere l'abilità di questi e la efficacia de' loro metodi. Però ti prevengo del molto mio dubbio circa alla preferenza che questo vecchio Collegio Vescovile possa meritare sul rinnovato di Perugia che ha una celebre università, un gabinetto, una specola e un museo, a contatto ed aiuto. Certo egli è bene che in una Casa di educazione regolata da Vescovi l'influenza de' mirabili sistemi della moderna istruzione arriverà appena dopo un altro mezzo secolo, quando cioè già sarà tarda. Tutti i lumi che io già posseggo in mente intorno al collegio in quistione si riducono all'aver esso dato ne' passati tempi de' bravi preti, abilità che forse non ha oggi perduta. I professori saranno eccellenti, ma di oscuro nome son certo. Le risorse poi di Osimo in fatto di scienza e di ornamenti fanno aggricciare le carni a pensarle. Non ti aggiungo altro su ciò: queste sono mie idee che probabilmente i fatti potranno smentire. Rispetto per ciò sempre le ragioni che tu abbia per inclinare alla contraria opinione e quando me le avrai manifestate le valuteremo insieme e le confronteremo colle mie per decidere in un punto di tanta importanza. D'altra parte io stimo Meconi per un buono e bravo giovanotto: ma non lo ritengo assai competente per dar giudizii di cose che poco riguardano la sua sfera e la sua esperienza in somiglianti materie.
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