Il tuo Sig. Avelloni sarà per avventura scandalizzato da alcuni soprattutto de' miei quadretti poetici: ma tu ripetigli il motto da me tolto ad Ausonio "lasciva est nobis pagina, vita proba," cioè "scastagnamo ar parlà, ma aramo dritto." Eppoi queste cose restano (almeno per ora) nelle menti de' soli amici, i quali, e tu il primo gentilissimo fra essi, mi usano certo la delicatezza di non conservarne altra nota che quella che resti loro nella memoria, lo che solo Iddio potrebbe togliere. Ti abbraccia il tuoBelli
4 del 1832.
LETTERA 133.
A FRANCESCO MARIA TORRICELLI - FOSSOMBRONEDi Roma, sabato 14 gennaio 1832
Mio caro Torricelli
La tua ultima è del 3: ti sei tu forse maravigliato del mio silenzio? MaDel vecchio (ladro) guardavam la traccia.
Il vecchio però non si è lasciato trovare. Potrebbero ben trovarlo gli occhi della giustizia, o criminale, o civile. Ma che! In certi paesi, la prima, guarda più in cagnesco i buoni che i malvagi, ed altronde il legale probo di cui ti parlai è di avviso che il tuo caso contro il vecchio ladro non presenta tutti i caratteri da aprir l'adito ad una azione contro il corpo, dapoiché sino a tutto il fatto della vendita le cose procedettero regolari: nel resto tuo padre (di troppa buona fede sugli antecedenti) non ti ha lasciato che un credito contro uno inonesto anzi fraudolento procuratore. Per aver titolo a procedere di crimine, dice il legale, bisognerebbe poter provare una frode sugli antecedenti. Basta, io legislatore, in certi casi, manderei in galera gli antecedenti e i susseguenti. Circa poi all'azione civile, ecco come stanno le tue cose. Il Tassini non più impiegato al Cracas: senza scarpe in piedi, disperato, stoccatore per vivere. Vivente Leone XII, imprese un giornale ecclesiastico, con sua rappresentanza, ma con occulta opera del P. Ventura teatino.
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