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      Il Mondo pare oggimai una caldaia di mosto. Per ora grand'acido si sviluppa: quando ci consoleremo col vino di tanto fermento? Iddio ci tragga da tanti imbarazzi, ci faccia buoni, ci consoli, amen.
      Tanti baci a Ciro nostro che benedico di cuore, come di cuore ti abbraccio.
      Il tuo P.
     
      LETTERA 137.
      A MARIA CONTI BELLI - ROMADi Fossombrone, 19 maggio 1832
      Mia cara Mariuccia
      Apprendo dalla tua del 17 la spedizione della scattola del Sig. Camilletti, e ne ho parlato a Torricelli, il quale contentissimo di tutto ti ringrazia senza fine delle tue sollecite premure per lui. Allorché l'invio sarà giunto, ne avrai avviso e ti si spedirà il resto dell'importo. Gli scudi Trenta che ti spedii martedì 15 gli avrai forse a quest'ora ricevuti, seppure non ti arrivino colla diligenza di martedì 22. Scrissi giovedì a Pippo dandogli ragguaglio del viaggio Marcolini, e pregandolo di saluti per te e per Ciro. Torricelli ed io avevamo finalmente risoluto di andare dimani a Pesaro per tornare dopo due giorni, ma chissà se lo stato della Contessa ce lo permetterà. Di giorno in giorno essa si è ridotta nel modo quasi simile a quello in cui mi ridussi io l'altr'anno. I tempi qui infuriano invernilmente dopo sentitosi per qualche giorno un caldo veramente da luglio. - Ti ringrazio rapporto alla Mancini, e riferirò a' di lei parenti le tue parole. La gita alla Vigna Lelmi mi è un garante che la tua salute del 17 fosse migliore di quella del 16, lo che mi dà molta consolazione. Venendo a Ciro, godo assai di vedere in lui un certo amor proprio, mentre da questo, allorché è moderato, procedono tutte le virtuose e lodevoli azioni degli uomini. Benedicilo e abbraccialo per me. Il sufficiente stato di salute del buon Cav. Galiano mi dà piacere, e i suoi saluti altrettanto. Intendi già che io li contraccambio sempre che tu possa farglieli ricevere.


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Le lettere
di Giuseppe Gioachino Belli
pagine 963

   





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