Se la faccenda andava un poco più avanti invece di giugno ero spirato io.
Allorchè Biagini scriverà al valoroso Malvica fa' che gli dica da mia parte che io ho letto il paragrafo per me e ne ho aggradito la compitezza dell'espressioni. Esse stesse però, moderate ed oneste quali potevano uscire dalla penna di un gentiluomo quale Malvica è, mi hanno purtuttavia fatto dubitare che da me sino a Lui la natura delle mie opinioni e delle parole sul di lui libro bellissimo de' sepolcri etc. abbia per avventura potuto alterarsi per successivi malintesi, mentre le doti dell'opera che il Malvica vuole modestamente segnalarmi sono appunto quelle che io trovo ed apprezzo in quel suo lavoro pieno di ardore, di dottrina e di virtù. Le uniche mie pochissime osservazioni cadevano e cadono sul solo artificio di poche fra le molte inscrizioni onde il volume va ricco. In questo mi parve che anche voi amici vi accordaste con me: e se così fu, o tutti dicemmo bene o c'ingannammo tutti. Oltre la lettura da me fatta in Roma dell'esemplare che me ne die' Biagini, l'ho replicata in questa Città maturamente, al quale effetto portai meco il libro. E già mi accingevo alla estensione dell'articolo per l'Oniologia, quando mi assalì la mia fiera malattia che fece colare dodici volte il mio sangue. Pretermesso allora ogni pensiere che non fosse di cura, mi sopraggiunse la tua del 5 col paragrafo di Malvica, il quale mi fece mutare idea, onde evitare ogni credibilità di prevenzione sinistra che mi si potesse supporre dell'opera da esaminarsi, ed anzi da lodarsi quasi in tutto.
Malvica però non sarà frodato dall'articolo, seppure non mi manchi una promessa di chi non mi ha mancato giammai: e nell'articolo che rimpiazzerà il mio il nostro Malvica otterrà gli elogi e le osservazioni di ben più degna penna che la mia.
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