L'estensore ha egli per mia cura letto anch'egli due volte il libro e ne ha concepito il desiderio di conoscerne l'autore.
Chiudo questo lungo paragrafo co' miei affettuosi saluti per quel nobilissimo ingegno che tanto onora e più è per onorare la Sicilia e l'Italia.
Non mi resta più tempo per te. L'ora della chiusura della posta già batte: e così tu, Biagini, Piccardi etc. pigliatevi un sacco di abbracciamenti del vostro Belli.
E se nel sacco qualcosella avanza,
Datene..."
P.S. Non so se, rispondendomi tu, io potrei avere qui la tua risposta. Dunque tu hai talento e capisci cos'hai da fare.
LETTERA 147.
A GIUSEPPE NERONI CANCELLI - S. BENEDETTO[7 agosto 1832]
Amico carissimoHo udito che abbiate ricevuto dal re di Napoli una nuova decorazione, e ne ho giubilato come di uno de' pochi casi ne' quali vedo fra gli uomini posarsi il fregio sul merito, e perciò più ne ho giubilato che questo merito riconosciuto risieda in chi mi onora della sua cara amicizia. Se la notizia è vera, come ho dei dati per credere, piacciavi di accrescere la mia sodisfazione con una vostra diretta conferma. Da non molti giorni io sono tornato a Roma dopo un altro breve viaggetto di poco oltre a due mesi. Qui seguo il mio solito genere di vita: ritiratissimo e solitario. Mi aspetto di udire altrettanto di voi, meno il vostro sollievo serale de' quartetti in famiglia.
Vi faccio i saluti di mia moglie e vi prego di passare i miei rispetti a tutti i vostri.
Sono di cuoreIl vostro amico e servitore
Giuseppe Gioachino Belli
Palazzo Poli, 2° piano.
Di Roma, 7 agosto 1832.
LETTERA 148.
A MARIA CONTI BELLI - ROMASabato 20 ottobre 1832
Mia cara Mariuccia
Manca un quarto alle 10 e già siamo a Baccano per rifrescare. La vettura è eccellente, e i cavalli volano. Ciro sta benone e saluta tanto tanto la sua mammà pregandola a stare allegra.
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