Un'ora e mezzo prima dell'Avemaria siamo giunti a Civitacastellana, e appena preso alloggio ho mandato il nostro Ciro con i due fidi angioli custodi a vedere il Duomo, il ponte, la fortezza (di fuori) e lo svizzero che batte le ore sul campanile. - Tornato a casa, e udendo dire da me che la camera assegnataci doveva per certo essere frequentata da molti sorci, de' quali si vedevano gl'indizii e si udivano gli strilletti, egli il nostro Cirone ha subito esclamato: Questo è certo non vedete che anche sul pagliaccio de' letti ce n'è l'avviso? Queste due lettere S.A. significano Sorcio Amato. Infatti ogni paglione aveva un bollo marcato con dette iniziali. - Ora è la 1/2 ora di notte. Ciro giuoca a carte con Domenico, e osserva che la sua mammà starà con Don Ferdinando. - Or'ora si cena e poi si va a letto. Buona notte anche a te, cara Mariuccia da parte di noi tutti.
Narni 21 - ore 10 1/2 antimerid.eSiamo giunti sani e salvi. Ciro mangia d'assai buono appetito. Abbiamo veduto Bucchi che ti saluta. Sta grasso. La moglie sta magra e torna a Roma sul fine del mese. - Nel dubbio di fare in tempo a Terni, imposto qui la presente. Se l'ora lo permetterà ti scriverò pure da Terni, e così avrai le notizie nuove di là. Siamo in legno e scrivo qui dentro; perciò Ciro non può aggiungere di più. Tanti rispetti d'Antonia e Domenico, co' saluti per Annamaria ed Antonio.
Ti abbraccio di cuore il tuo P.
LETTERA 149.
A MARIA CONTI BELLI - ROMA
Mammà mia, io sto bene, e mi diverto vedendo Terni che mi piace, e ci ho trovato un anfiteatro come Corea. Vi assicuro che non mi manca altro che di stare con voi. Ma vado a farmi uomo, e questo pensiere deve dare a me coraggio, e a voi consolazione. Tutti vi salutano; ed io vi bacio la mano chiedendovi la benedizione.
Ciro vostro.
Di Terni, lunedì 22 ottobre 1832
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