- Io vorrei ripartire per Perugia dimani mattina, ma il vetturino che ci ha condotti fin qui non può venire, e sinora altro legno non s'è trovato. Prima che cada il giorno ciò può accadere. - Il tempo è bello e Peppino voleva condurre Ciro in legno alla caduta e poi di là a cavallo alla Torre; ma cavalli in questi tempi di vendemmia non si sono trovati, ed altronde vetture non si possono prendere stante la privativa della Posta, la quale poi costa troppo. Egli ha un legnetto, ma attualmente manca di cavallo. - Oggi penso di mandar Ciro a vedere il così detto Sasso di S. Paolo a mezzo miglio fuori le porte di Terni, dove il fiume imbattendo in un enorme macigno piantato a traverso il suo corso, forma un salto bellissimo. Sarà questa vista una miniatura della cascata che vedrà un giorno. -
Mariuccia mia, pensa a sollevarti quanto più puoi, e sii persuasa che Ciro sta bene e meglio starà sempre coll'aiuto del Cielo. - Antonia e Domenico non cessano d'insistere perchè io ti porga i loro rispetti, e ti mandi i saluti per la Signora Annamaria la Decana e per Antonio il novizio.
Martedì 23.
Non siamo oggi partiti per mancanza di vettura; partiremo però dimani mattina: si rinfrescherà a Spoleto: la sera a Fuligno; e giovedì mattina saremo a Dio piacendo, in Perugia; ciò accadrà presso a poco allorché tu leggerai la presente. - Ciro ha fatto una grande amicizia con un canòne di casa. Bisogna vedere come questa bestia gli corre appresso per tutto. La seconda amicizia poi l'ha stretta con un bell'albero di fichi che sta giù nell'orto. Ogni tanto corre giù, e sta contemplandolo a testa alta e bocca aperta. Questa mattina Domenico ed io siam saliti sull'albero, ed egli era fuori di sé raccogliendo da basso i fichi che gli facevamo cadere. Non credere però che ne abbia mangiati: li ha tutti portati in casa per pranzo.
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