I saluti di tutti per tutti e i miei affettuosi amplessi per te. Sono il tuoP.
P.S. - Ciro è tutto in festa perchè ieri sera vinse in Collegio una tombola, con cui ha dato trattamento di caffè e latte a tutti i convittori.
LETTERA 153.
A MARIA CONTI BELLI - ROMADi Perugia, giovedì, primo novembre 1832
Mia cara Mariuccia
Gran motivo certo di consolazione mi riesce e deve ancor a te riuscire il vedere con qual brio, contentezza e buona grazia il nostro Ciro si presta alla nuova vita che ha intrapresa. Non si fa mai aspettare in niun uficio e in niuna circostanza degli usi di comunità: non abbisogna di alcuno stimolo, né guida, né assistenza: tutti i superiori sono incantati di lui, e tutti i ragazzi han gli occhi sopra esso. Ogni giorno noi lo abbiamo visitato, e ieri andammo a far ciò nell'ora del pranzo del Collegio. Mangiava con un piacere e con una disinvoltura, facendo al solito tutto da sé, che innamorava il vederlo. Come poi siano i Convittori trattati e con qual'ordine e proprietà non è cosa da dirsi così di leggieri. La lettura del pranzo dura momenti, e poi i ragazzi son sempre dispensati dal silenzio, facendosi loro facoltà di parlare scambievolmente, purché ciò sia alquanto sotto-voce e con decenza; mentre, come mi diceva il Presidente Colizzi, questo non è un seminario vescovile, ma un instituto di educazione civile, donde debbono uscire giovani destinati al conversare e a tutti i migliori usi della società. Questa mattina di buon'ora Antonia e Domenico sono andati a vederlo: allegro come il consueto, e s'incamminava allora alla colazione che consiste in una pagnotta di 5 onze e due fette di prosciutto, il tutto di eccellente qualità. Egli ha detto a Domenico e Antonia che gli salutassero tanto la sua Mamà, e le dicessero da sua parte che egli è assai contento e studierà assai.
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