- I Camerieri, il guardarobiere, e tutti gli altri addetti all'instituto, bravissima e amorosa gente, non mancheranno di assisterlo, e anche d'informarci in caso di bisogno dirigendosi specialmente a Domenico, che ha seco loro combinato ogni cosa. - Aggiungi a tutto ciò i reali meriti del Collegio stesso, e la eccellenza vera del carattere del Presid. Colizzi, e poi dubita e temi pel figlio nostro. Lo so, tu addurrai la ragione di non vederlo: ma ti deve consolare il pensiere che egli si va intanto facendo un degno uomo e stimabile. Presto tu avrai le sue nuove dirette. - Nel partire da Perugia pregai Biscontini di rispingermi qui la lettera che tu possa avermi inviato a Perugia giovedì primo del mese. Oggi dopo il pranzo aspetto poi tue notizie dirette da Roma. - Io credo che starò qui intorno a quattro giorni, secondoché potrò decidere quando avrò veduto Corazza e Stocchi e terminato le faccende con essi. Non perdo neppure di mira qualche altra cosetta che vi è da fare: quella però e frati Agostiniani non può materialmente definirsi che verso i 20 del mese. Farò i conti con Peppino sulle dative da lui pagate in quest'anno, ho già esatto l'annata di F.co Diomede prima di andare a Perugia: stimolerò Desanctis per la prima rata del censuccio di Sc. 28:50 che deve restituire in tre anni per convenzione da noi fatta l'altro antro; e se non paga, ordinerò che si citi. - Se tu puoi al solito farmi avere il lasciapassare mi farai cosa grata. - Peppino, la moglie e la figlietta sono ancora a Torre Orsina. - Mariuccia mia, procura di star bene e il più sollevata che puoi: così operando mi darai gran consolazione, e te ne sarò gratissimo. - Antonia, Domenico, e le cugine ti dicono mille cose: io ti abbraccio di cuore, e sono il tuo P.
Noi torniamo a Roma carichi di baci di Ciro per te e di sue ambasciate pure per te.
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