Io dimandai allora al Rettore se dovevo rifonder nulla nel deposito del particolar peculio di Ciro: egli soggiunse esservene ancora intatta la metà, cioè Sc. 3, tantoché il Calzuolaio non ha ancora portato il conto de' lavori fatti per Ciro. Pare che il Rettore quindi creda che detto peculio particolare destinato a diverse spesette straordinarie potrà bastare fino verso novembre. Allora avremo lo sfogo dell'erogazione etc. - Dimani tornerò al Collegio e ti benedirò e bacerò faccione nostro, nominando anche Antonia. - Tanto per quest'ordinario. Sèguita ad averti cura, e non lasciare i bagni. Sono abbracciandoti di tutto cuoreIl tuo P.
LETTERA 166.
A FRANCESCO SPADA - ROMADi Perugia, 9 luglio 1833
Checcarello mioMi caschi la testa se so dove mettermi le mani per fare i ritocchi che si desiderano alla mia ode. Le cose di getto, come venne giù quella, forman un masso così compatto che vàllo a scomporre! e per ognuno de' cambiamenti proposti, benché in sé apparentemente assai piccoli, mi bisognerebbe non solo il cesello, ma il forbicione per tagliare il filo che dritto dritto vi corre per entro, e Dio sa quali nodacci mi converrebbe poi farci per raccapezzar l'unità. E li farei anche que' nodi, e vorrei anzi farli; ma, ripeto, mi caschi la testa se so dove mettermi le mani. Non si dà uomo più imbrogliato di me nel bisogno delle correzioni, e perciò se Iddio non mi aiuta alla prima, guai! - Diamo un po' una guardatella a' tuoi cinque appunti:
1° Di vostra union beò. Vorrebbero sciogliere quella union in tre sillabe? Lì non si può senza sciogliere il verso; e da capo, mi caschi la testa se trovo un altro pensiere per sostituirvi un altro verso che dica quel che il primo diceva. Dunque ho paura che la unione resterà intatta, tanto più che ai poeti (come al Papa) data est potestas ligandi et solvendi dove non sia caso riservato ad Apollo: rotta di collo.
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