Pagina (256/963)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Mi congratulo della buona riuscita delle tue provviste, e del regalo ricevutone. - Parlerò alla Rossi della gabbia e ci sentiremo. Non so se ti dissi che essa non vuole che il marito sappia questa sua commissione di modo che è bene che ciò lo senta Biscontini onde in qualche circostanza (non prevenuto) non avesse ad uscirsene col Sig. Rossi.
      Godrò sapere l'esito della causa Costanzi. - Qui, malgrado la stagione orribile, non vi sono gran malattie, meno qualche poco di reuma da non farne caso. - Farai bene ad andare in Albano, ma vacci in buona ed allegra compagnia.
      Sicuro, Calcagni d'Albano è fratello della Contessa Toruzzi. Come diavolo commettere una simile imprudenza! Figurati che incendio rovinoso! quel gran locale, e destinato a quell'uso! proprio, poveretto, piove sul bagnato.
      Di' a Biagini, quando lo vedi, che ho letto la sua lettera al Prof. Mezzanotte, il quale lo ringrazia e conviene in tutto e per tutto con lui. E salutamelo.
      Ringrazio chi si ricorda di me e, al solito abbracciandoti sonoIl tuo P.
     
      LETTERA 171.
      A FRANCESCO SPADA - ROMADi Perugia, 27 agosto 1833
      Mio caro Checco
      Che diavolo di poema vorresti tu ch'io ti mandassi se in tutto il tempo da che son qui non ho saputo formare un pensiere che mi valesse una parola? Mi chiederai dunque come io passi la mia vita, poiché sei quasi anticipatamente persuaso che io non vada in alcun luogo, e conservi le mie casalinghe abitudini di Roma. Sto in casa, sto in camera, e leggo. Passeggio quando l'atmosfera lo concede, passo qualche mezz'ora nel negozio del libraio Bartelli, visito il mio Ciro due volte per settimana, e il resto in casa, in camera, e leggo. Ho portato meco da cominciar de' lavori e da finirne d'incominciati, ma sarà l'aria troppo fina ed elastica, io, ti ripeto, non so formare un pensiere.
      Tu mi desti una vagliatina giudiziosa della mia ode per la povera Lepri: quando vedrai che setacciata me n'ha fatta Torricelli, sentirai allora che nespole!


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le lettere
di Giuseppe Gioachino Belli
pagine 963

   





Rossi Biscontini Sig Costanzi Albano Calcagni Albano Contessa Toruzzi Biagini Prof Perugia Checco Roma Bartelli Ciro Lepri Torricelli Rossi Mezzanotte